In teoria domani dovrei alzarmi alle 6 e andare in università.. Ora però non riesco a dormire, sarà il caffè della zia, sarà lo stomaco che non mi lascia in pace, sarà l'emozione di essere tornata sul blog.. Mentre spero di riuscire a prendere sonno a breve, ne approfitto per scrivere un post..
Quindi stavamo dicendo.. In teoria domani dovrei alzarmi alle 6 e andare in università.. In teoria perché non ho l'obbligo di frequenza causa "studente ripetente".. E la cosa mi conforta, perché riuscire ad ambientarmi in una nuova classe mi sembra una mission impossible che va oltre ogni protocollo fantasma.. Purtroppo però c'è mia madre che vuole che vada a lezione per non so quale convinzione strana che ha in testa, sebbene sia piuttosto logico che io non ci vada dato che ogni giorno butto un 5 ore di viaggio per 4 ore spese a sentire cose già ascoltate e scritte tra i miei appunti.. Fino ad ora, tra un litigio e l'altro, sono riuscita a non andare in università troppo spesso, ma la tensione per questa faccenda sta diventando insostenibile, quindi probabilmente domani mi toccherà andare..
Dato che sto parlando di università, magari vi spiego un po' come è andato questo ultimo anno da questo punto di vista..
Per prima cosa, l'anno scorso non sono riuscita a passare il famoso esame che fallivo miseramente ogni volta.. Questo però non mi ha fatto perdere l'anno, perché in realtà metà classe era nella mia stessa situazione, e per questo motivo hanno allungato alla fine del secondo anno il limite massimo per passare quell'esame..
Per questo allora adesso sono ferma al secondo anno?? No, quell'esame odioso sono riuscita a passarlo, in modo orribile e all'ultimo appello possibile (sì sono proprio una capra).. Per preparare quell'esame però ho ignorato tutto il resto, alias gli esami del secondo anno (sebbene abbia seguito diligentemente le lezioni), alias un altro esame che insieme a quello del primo non mi permette di accedere al terzo.. Sciocca, direte voi! E avreste anche ragione.. Io però puntavo ad andare via da quel meraviglioso luogo di travaglio interiore, di trasferirmi in un altro corso, dove questo esame del secondo anno è in realtà del terzo, per ricominciare a studiare come si deve in un ospedale che non mi faccia sentire tanto una merda quanto questo; così mi sono lasciata andare, non ho dato tutto quello che potevo (non sono più in grado di farlo e mi odio per questo), e ho finalmente passato da fallita quale sono l'esame del primo, senza neanche aver mai provato questo del secondo.. Fatto sta che alla fine questo passaggio ad altro corso non è andato in porto, e così tutti i miei piani di ripartire da zero sono andati in fumo..
Non posso incolpare altri che me stessa per come è andata a finire, ma è davvero difficile accettarlo.. Da qui nascono gran parte delle discussioni con mia madre, che si aspettava da me una carriera brillante e asfaltata d'oro, rapida ed indolore come era stata finora.. E da un lato la capisco, ora sto diventando la figlia stupida di cui si deve vergognare di parlare, mentre prima potevo essere un vanto, per lo meno sotto questo punto di vista.. Sono sempre andata bene a scuola, senza mai impegnarmi realmente, e ho sempre saputo che l'università sarebbe stata un'altra cosa.. E quando ho passato l'esame di ammissione a medicina mi sono detta che sarei cambiata, che mi sarei impegnata al massimo perché questo è il mio sogno.. Mi sono detta le stesse cose alla fine del primo anno.. Me le sto dicendo anche ora.. Ma almeno qui posso essere onesta: non sono mai stata tanto incerta di questa scelta.. Ho rimpianto tantissime volte di aver passato quel test.. E ogni volta che vado in quello sperduto ospedale, rimpiango di aver deciso di fare il test di inglese.. Ho fatto scelte sbagliate, ora ne pago le conseguenze.. Non posso tornare indietro ormai, è troppo tardi.. Devo trovare un modo di farmele piacere ed andare avanti..
Devo dire che il volontariato mi sta aiutando, per lo meno in queste ultime settimane.. Quando vado vedo tante persone stupende che non sono state fortunate quanto me, che non hanno un corpo che, seppur non bello, è sano e funzionante, che non possono esprimere a voce la loro gioia di vivere nonostante tutto.. Mi piacerebbe poterle aiutare di più di quel poco che posso fare ora.. E credo che un modo sarebbe diventare un bravo medico.. Di certo quando avrò una laurea in mano riuscirò a capire meglio dal punto di vista fisiopatologico i loro problemi, e potrò così integrare l'esperienza vissuta al loro fianco.. E magari in un futuro più lontano, dopo la specializzazione, potrò davvero essere la persona a cui si rivolgono per un aiuto sostanziale..
E' davvero tanto che non posto e devo avere una voglia dentro, di cui fino ad ora non mi ero accorta, che mi spinge a scrivere dei papiri!! Se aggiungo poi il fatto che non parlo mai con nessuno di questi miei pensieri, le cose che vorrei scrivere aumentano ogni secondo che passa.. So però che i post lunghi e sconnessi come questo sono tediosi e piuttosto noiosi alla lunga.. Anche perché dicono un po' tutto e un po' niente.. Quindi sarà il caso di chiuderlo qui.. Rimpiangerò questi momenti di ispirazione quando non avrò altro da scrivere che due frasi in croce, ma è inevitabile.. Ora mi dedico alla lettura dei casi clinici di Freud (altro tentativo di farmi apprezzare il mio destino), sperando di riuscire ad addormentarmi in tempi brevi.. Prevedo già che domani mattina non mi alzerò, che a pranzo discuterò con mia madre, che all'allenamento sfogherò il mio nervosismo e che domani sera tornerò a valutare l'idea di andare o meno in università..
A breve posterò qualcosa di più interessante, possibilmente ma non necessariamente più allegro, ma sicuramente meno serioso e relativamente impegnato rispetto al tema università.. Nel frattempo però non fatevi crescere la barba troppo lunga dalla noia ;) anzi, spero non abbiate realmente letto tutto quello che ho scritto, mi dispiacerebbe per voi!! [ho appena aggiunto il titolo, per tutelare la vostra allegria e non farvi sprecare troppi rasoi eheh]
Un abbraccio e buona notte, giu
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